Il Vescovo, i fedeli e i cristiani LGBT in preghiera alla veglia contro le discriminazioni di Crema

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Articolo pubblicato da Katya Parente sul blog boundlessrainbowlove l’8 giugno 2019

Una chiesa piena di fedeli quella che ha ospitato la veglia contro le discriminazioni, presieduta dal vescovo di Crema Daniele Gianotti, dal responsabile del gruppo di credenti omosessuali della diocesi di Cremona e di Crema don Antonio Facchinetti e da don Alberto Guerini.

Oltre ai componenti del gruppo “Alle querce di Mamre” presenti anche alcuni componenti dell’Azione Cattolica cremasca, genitori di figli LGBT delle diocesi di Parma e Piacenza, il segretario nazionale Arcigay Gabriele Piazzoni, il rettore del seminario di Crema don Gabriele Frassi e diversi altri sacerdoti della zona.

Dopo la lettura del salmo, la proclamazione del vangelo e l’omelia del vescovo, è venuto il momento delle testimonianze: la prima è stata quella sul razzismo, poi sono arrivate quelle sulla discriminazione religiosa, sulla disabilità ed infine quella per l’orientamento sessuale, il tutto inframezzato da pause musicali e meditative. Il momento clou si è avuto quando ogni partecipante si è accostato all’altare, dove erano disponibili dei piccoli post-it sui quali ognuno ha scritto il proprio nome, mettendoli poi uno accanto all’altro su un grande quadro: una sorta di istantanea di famiglia. La grande famiglia umana.

Da notare un gesto piccolo ma molto significativo: la presenza, sull’altare, di una croce con i colori dell’arcobaleno.

A ciascuno è stata consegnata una piccola pergamena con un versetto della Sacra Scrittura e, per chi lo voleva, un libretto (Genitori fortunati. Vivere da credenti l’omosessualità dei figli) edito dai genitori di ragazzi LGBT. È stata una serata ricca di contenuti e densa di significato e valori, nella quale ogni credente ha potuto riscoprire che ognuno è creato a immagine e somiglianza di Dio ed è portatore di una dignità inalienabile.

A margine un plauso al vescovo Gianotti che, nonostante le polemiche montate qualche giorno prima rispetto alla liceità del suo gesto e prontamente riportate da varie testate giornalistiche, si è mostrato irremovibile nella sua decisione, lanciando un messaggio chiaro per i fedeli di ogni confessione: l’inclusione non solo è possibile ma è anche doverosa.

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